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23 Dicembre 2024

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Sul Quirinale le paure maggiori sono di Forza Italia e dei Cinque Stelle

Sulle elezioni del Presidente della Repubblica incombono le paure. Le più evidenti sono quelle dei parlamentari di Forza Italia e del Movimento Cinque Stelle. Non sono le paure dei dirigenti apicali ma di quei peones che rischiano di essere incontrollabili.

Ogni scenario che aprirebbe, anche timidamente al voto anticipato, è bandito. da queste forze più delle altre presenti in Parlamento.

Gli azzurri, nelle frasi di circostanza e passandosi una mano sulla coscienza, sono tutti su Silvio Berlusconi ma nei fatti molti hanno la testa alle elezioni del 2023. La preoccupazione, per carità comprensibile, è quella della riconferma e questa paura rischia di essere una ‘mina vagante’ per le aspirazioni del Cavaliere.

Continuare per un altro anno, con le balle della stabilità e della governabilità, è allora il principale degli obiettivi.

Gli azzurri non pensano alla rivincita che avrebbero con la elezione di Berlusconi, alla nuova stagione politica che potrebbe partire, non pensano alla ‘pacificazione’ nella politica e fra i poteri, ma agli scranni che rischiano di scomparire.

Alla luce della sciagurata riforma approvata, con i deputati che passeranno da 630 a 440, con i senatori che passeranno da 315 a 200, ed alla luce dei sondaggi, due parlamentari su tre sarebbero fuori dal Parlamento.

Forza Italia, nel 2018, elesse 104 parlamentari. Ora, con 345 scranni in meno, e con una percentuale che oscilla fra il 7 e l’8% gli eletti sarebbero non più di 35. Senza considerare il necessario e fisiologico rinnovamento che comunque ci sarebbe, sarà una ecatombe.

E non vale la tesi di chi immagina una crescita di Forza Italia alle elezioni con il Cavaliere al Colle. Da inquilino del Quirinale Berlusconi sarebbe davvero super partes, lascerebbe la leadership del centrodestra al duo Salvini Meloni, non si occuperebbe del rilancio del Movimento, ne della riorganizzazione dell’area centrista.

Toccherà al Cavaliere, allora, motivare i suoi, far vincere il ‘progetto Paese’ sulla paura e sul piccolo cabotaggio.

Sul fronte Cinque Stelle, invece, il quadro è ancora più drammatico. Il Movimento elesse, nel 2018, 221 parlamentari. Nella migliore delle ipotesi potrebbe confermarne una sessantina. Ed allora, per questi, la migliore ipotesi sarà quella capace di garantire un ulteriore anno di appannaggio. Su queste basi andrebbe bene ogni ipotesi.

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