di Luca Mazzeo
È sotto gli occhi di tutti che in questa nuova epoca, in cui ci si è trovati a fronteggiare un’emergenza devastante, siano aumentate le diseguaglianze sociali in maniera esponenziale.
Ad oggi le ricerche dei vari indici valutativi parlano chiaro facendo emergere dati allarmanti che mettono in risalto un dislivello patrimoniale estremamente significativo.
Basti pensare che vi sono 10 super ricchi che possiedono una ricchezza sei volte maggiore rispetto ai 3,1 miliardi di poveri, ovvero il 40% della popolazione mondiale. Inoltre dal ‘95 ad oggi, l’1% più ricco del pianeta ha beneficiato del 38% del surplus di ricchezza, mentre il 50% più povero della popolazione mondiale di poco più del 2%. Analogamente, per quanto riguarda i redditi dal 1980 ad oggi l’1% più ricco ha beneficiato di quasi un quarto (23%) del surplus di reddito globale contro il 9% appannaggio della metà più povera dei percettori di redditi.
È il virus della disuguaglianza, non solo la pandemia, a devastare così tante vite. Ogni 4 secondi 1 persona muore per mancanza di accesso alle cure, per gli impatti della crisi climatica, per fame, per violenza di genere. Fenomeni connotati da elevati livelli di disuguaglianza.
La pandemia ha portato a un forte aumento della povertà in tutto il mondo.Ci sono oggi 163 milioni di persone in più che si stima vivano con meno di 5,50 dollari al giorno rispetto al periodo pre-pandemico. Scrivono ancora gli analisti di Oxfam: le proiezioni della Banca Mondiale mostrano che, a meno che non si agisca per ridurre le disuguaglianze di reddito all’interno dei Paesi, i livelli di povertà non torneranno ai livelli pre-crisi nemmeno entro il 2030.
Va sottolineato che le diseguaglianze vanno ad incidere anche sulla psiche, difatti il 30% grazie a fattori derivanti da traumi depressivi causati dalla pandemia si sono ritrovati a dover far fronte ad una povertà assoluta scaturita dall’assenza di lavoro ( in particolare le donne); il 40% viene colpito da attacchi d’ansia e panico poiché, pur possedendo un lavoro, non riesce a far fronte alle spese quotidiane;il restante 30% ha paura di recarsi in qualunque luogo, in quanto teme di essere contagiato.
Un ulteriore dato, a causa della crisi economica universale, è l’alto tasso di suicidi. L’indice percentuale parla chiaro sostenendo che nelle altre nazioni la crescita varia dal 50 al 60% , mentre in Italia vi è stato un incremento dell’85% negli ultimi due anni. Tale effetto è il risultato di una carenza di socializzazione,dinamiche relazionali- affettive e tanto altro.
In ultima analisi va rilevata la netta decrescita della natalità. Anche sotto questo aspetto la statistica fornisce dati netti ed allarmanti:
Anno 2016 incremento nascite 18%;anno 2017 incremento nascite 22%; anno 2018 incremento nascite 25%; nell’arco temporale 2019/2021 diminuzione del 75%
In definitiva si può affermare che l’emergenza sanitaria globale da Covid- 19 ha fatto cadere nel vuoto tutti i beni essenziali per vivere e per costruire il futuro.
Economia, lavoro, stabilità psicologica, il portare alla luce nuove vite sono lo sviluppo concreto di un vero e dignitoso domani!!! Parliamone.