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15 Novembre 2024

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Quirinale: dove si tengono “i caminetti” dei leader di partito per le trattative

Di Felice Massimo De Falco

Tra i palazzi del potere, gli uffici dei parlamentari e le case dei leader, la politica “mette i tendoni”, per trattare e decidere in segreto.
La partita del Quirinale riapre i luoghi clou e ne popola altri.
Fra le più frequentate Villa Grande, la dimora sull’Appia antica che è diventata la nuova Arcore di Silvio Berlusconi al sud. Fu a lungo la residenza di Franco Zeffirelli, è tornata in possesso del Cavaliere che ne ha fatto il set degli ultimi vertici del centrodestra incontrando lì gli alleati, per lo più a pranzo. Nel centrosinistra invece spunta la casa di Giuseppe Conte, a due passi da Montecitorio, che negli ultimi giorni ha ospitato Enrico Letta e il ministro Roberto Speranza, soprattutto la mattina presto.
Fra quattro mura si consumano trattative e confronti più o meno oscuri. Fino a poco tempo fa è stato il Nazareno, la sede del Pd il luogo di assemblee prese d’assalto all’esterno dai giornalisti
Da marzo i conciliaboli si sono spostati all’Arel, l’Agenzia di ricerche e legislazione, creatura di Nino Andreatta, nome storico della sinistra democristiana e ora diventata l’ufficio del suo ‘figlioccio’, il segretario dem Letta. Letta lo ha riaperto, da quando è rientrato da Parigi. Così nel palazzo di impronta fascista a pochi metri dal Senato, a lungo punto di riferimento di Romano Prodi quando era presidente del Consiglio, Letta ha incontrato Matteo Salvini per la prima volta ad aprile. E lì si vocifera che lo abbia rivisto la settimana scorsa. Del resto a pochissima distanza c’è l’ufficio di Salvini-senatore con affaccio sulla chiesa di San Luigi de Francesi, meta di turisti per il ciclo di Caravaggio. A metà strada tra Letta e Salvini si posiziona Palazzo Giustiniani che ospita vari uffici dei senatori (oltre alla presidente Casellati e ai senatori a vita) e in particolare quello di Matteo Renzi. E faccia a faccia tra l’ex premier e altri leader non sono mancati neanche qui. Teatro di altri confronti è stata negli ultimi giorni la Camera: negli uffici dei vari gruppi hanno accolto dirigenti, presidenti e pure i delegati regionali. Con grande affollamento nelle ultime ore: ieri ad esempio quasi in contemporanea e a un paio di distanza, c’erano Salvini e Letta. In serata sempre a Montecitorio si è riunita la cabina di regia del Movimento 5 stelle, con Conte, mentre oggi è toccato a un confronto tra Salvini e Giorgia Meloni quando era appena cominciata la prima votazione.
Infine, le trattative sdoganano Zoom: con la pandemia insieme alla Dad, sulla piattaforma on line è andato in scena l’ultimo vertice del centrodestra. Per esempio, per il passo indietro di Berlusconi. Ma anche quello in cui il Silvio è stato il grande assente. Mai visto né collegato on line, tra l’irritazione e lo sconcerto di parecchi presenti.

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