di Anna Adamo
Non accenna a concludersi, “romanzo Quirinale”.
Anche la settima, che sembrava essere la votazione decisiva, si è conclusa con un nulla di fatto. Accordi, disaccordi e nomi bruciati sono ancora i protagonisti assoluti di una delle più importanti tornate elettorali.
C’era, del resto, da aspettarselo vista la mancanza di normalità che da mesi emerge dalla nostra maggioranza di governo.
Ancora una volta si fa pugni con un’intesa troppo vicina e al tempo stesso troppo lontana per essere quella giusta.
Fare previsioni diventa sempre più difficile, visto che quando si credono di avere tutte le risposte il Parlamento cambia tutte le domande.
Una, come ogni giorno da una settimana a questa parte, la certezza, che porta comunque con sé un pizzico di incertezza: l’ottava votazione di domani è inevitabile.
Sarà quella definitiva?
Chissà! Lo scopriremo solo vivendo.
