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23 Dicembre 2024

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Con Renzi ma contro la politica che non decide  

Siamo con Renzi ma contro quella politica che non decide o decide male.

Perché? Perché il leader di Italia Viva è al centro di una persecuzione giudiziaria ma è anche vero che la politica è colpevole perché avrebbe dovuto affrontare, con coraggio e contro i populisti, il tema dei finanziamenti alla politica, perché dovrebbe trovare il coraggio di tornare al finanziamento pubblico, perché il traffico di influenze è reato che non esiste e che solo un Parlamento debole poteva immaginare e costruire. Siamo contro la politica perché non si può consentire alle toghe di decidere cosa è un partito o una Fondazione.

Ed allora ha fatto bene l’ex premier, dopo la richiesta di rinvio a giudizio, per il caso della fondazione Open, a far sapere che procederà per vie legali contro i pubblici ministeri che stanno seguendo la pratica e hanno firmato la richiesta di rinvio. “Io non ho commesso reati, spero che i magistrati fiorentini possano in coscienza dire lo stesso” ha detto il senatore.

I fatti? La procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio di 11 indagati, tra cui Matteo Renzi, per l’inchiesta sulle presunte irregolarità nei finanziamenti a Open, la fondazione nata per sostenere le iniziative politiche del leader toscano.

Tra gli indagati per i quali è stato chiesto il processo ci sono anche Maria Elena Boschi, Luca Lotti, l’ex presidente di Open Alberto Bianchi e l’imprenditore Marco Carrai. L’udienza preliminare si terrà il 4 aprile prossimo. I reati contestati nell’inchiesta, a vario titolo, sono quelli di finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze, corruzione, emissione di fatture per operazioni inesistenti e autoriciclaggio.

Allora con Renzi. Ma contro la politica che si piega alle toghe.

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