di Anna Adamo
“Le parole hanno un peso, anche se pronunciate dai leoni da tastiera”
“Sono solo leoni da tastiera”. “Le loro sono solo parole”. E vi giuro che per tanto tempo ci sono riusciti.
Sono riusciti a farmi credere che tutto ciò che leggevo sui social fosse frutto del pensiero di chi non merita importanza. Di chi si nasconde dietro una tastiera, perché il coraggio di dire certe cose guardando una persona negli occhi non ce l’ha. Ci sono stati momenti in cui ho addirittura pensato di essere io quella sbagliata. Quella ossessionata da certe parole.
Poi ho capito.
Ho capito che la cosa più sbagliata, in realtà, sia credere che chi scrivere determinate cose siano leoni da tastiera e soprattutto che le loro siano solo parole. Perché, la verità è che le loro non sono solo parole. Sono frasi che distruggono. Che riescono a far sentire fuori luogo sempre e comunque.
E no.
Non pensarci non basta. Così come non basta non leggere. Le parole hanno un peso.
E quelle che si leggono sui social, a volte, pesano più di quanto si possa immaginare.
Pesano più della nostra capacità di sorvolare. Che poi, il coraggio di dire a chi é bersagliato dai leoni da tastiera di dover sorvolare, non ho ancora capito dove lo troviate. Vorrei vederla, la vostra capacità di sorvolare, se vi trovaste in certe situazioni. Come si può sorvolare quando ci si sente dire di essere talmente brutti da doversi chiudere in casa, altrimenti gli altri si spaventano?
Come si può sorvolare quando ci si sente dire di non essere adatti a determinati ruoli?
Di essere falsa, raccomandata e chi più ne ha, più ne metta, ad esempio?
Quando questo genere di cose ce le si sente dire di continuo, di essere sbagliati, poco adatti ad alcuni contesti, falsi o raccomandati, ci si convince di esserlo per davvero. E poi, si sa, è più facile rompere un atomo che un pregiudizio. Pur dimostrando continuamente il contrario, dai pregiudizi che le parole altrui attaccano addosso, non ci si libera facilmente. Quindi, smettiamola!
Smettiamola di giustificare cose che non possono essere giustificate.
Smettiamola di dire che non bisogna conferire importanza a ciò che si legge sui social.
Perché, che piaccia o no,i social hanno un potenziale fortissimo, capace di influenzare la nostra vita sotto ogni aspetto.
E ciò che su questi ultimi si scrive,ha un peso maggiore di ciò che pensiamo.
Smettiamola di dire che chiunque insulti tramite social sia fuori di testa, scherzi o non sappia quello che fa.
Chi fa queste cose fuori di testa non lo è affatto. Non scherza e, soprattutto, sa benissimo quanto grave sia quello che fa. E lo fa con l’esatto proposito di far star male chi viene colpito. Il nostro continuare a giustificarli, tentando di salvare il salvabile anche laddove da salvare non c’è proprio nulla, non fa altro che renderci colpevoli quanto loro.
Ebbene si, siamo colpevoli del male che ci viene inflitto, se agiamo in questo modo. Perciò, smettiamola.
Smettiamo di non attribuire peso alle parole. I social non sono uno scherzo.
Così come non lo sono le parole che su questi ultimi vengono scritte.
Lasciamo che a piangere sia chi è causa del suo male e non chi il male lo subisce senza apparente motivo.