12.9 C
Napoli
17 Novembre 2024

Chi siamo

“Nude allo specchio”, ecco Noemi Esposito, attrice per devozione

Di Felice Massimo De Falco

Si chiama Noemi Esposito ed ha 28 anni ancora per poco, figlia di genitori romani ma ha origini leccesi da parte di papà e marchigiane da parte di mamma.
É nata e cresciuta a Roma ma all’etá di 22 anni é andata a vivere a Genova, città che ama e nella quale si é diplomata al Teatro Stabile, struttura che le ha permesso di affermarsi come attrice professionista. Dopo 4 anni di studio e lavoro é tornata a Roma per lanciarsi nel mondo del lavoro tra cinema e teatro.
Ama lo sport, é solare, dinamica e ha uno spirito dolce e irrequieto alle volte anche aggressivo (se si sente minacciata), é empatica e determinata. Ama il mare ,gli animali, andare al cinema anche sola(ama emozionarsi indisturbatamente), le piace leggere molto.

  • Ci hai messo molto a capire la tua dimensione artistica?

Ho capito che volevo fare l’attrice sin da piccola, ricordo che guardavo “Distretto di polizia” e impazzivo, da grande vorrei fare la poliziotta in una fiction; andando avanti, al IV Liceo mia sorella iniziò un corso di improvvisazione teatrale ed io la seguii. Questo corso mi cambiò radicalmente perché le chiusure caratteriali, le paure del contatto, tutte le timidezze in me sfumarono ed ho scoperto molti lati di me, ma sopratutto capii cosa volevo fare. La mia insegnante rideva tanto, io avevo tanto estro; per cui anche quello che provavo da bambina erano un avvisaglia di ciò che sono diventata

  • Cos’é il palcoscenico per te?

É adrenalina, ti riporta a quello che é il palcoscenico della vita, nel senso che noi sul palcoscenico riportiamo delle storie, personaggi, anime, sentimenti ed emozioni che uno trova nella vita di tutti i giorni; le persone vengono a teatro per vedere una storia nella quale rispecchiarsi; il palco mi da la possibilità di essere chi non sono nella vita, vivere nei panni di qualcun altro; lì sopra tutte le emozioni ti sono concesse, compresa la paura che mentre esce fuori poi sparisce

  • É vero che si entra in simbiosi col personaggio che si interpreta nella vita quotidiana?

Se così non fosse vivremmo dissociati, noi portiamo in scena un personaggio a seconda delle situazioni; poi il personaggio non è mai lo stesso e mostra i suoi lati in funzione di chi ha davanti; per dare naturalezza al personaggio dobbiamo accordarci nella vita quotidiana ad esso; io da attrice amo tutto ciò che é autentico e genuino

  • Quanto é dura la gavetta per un’attrice che vuole affermarsi?

Partiamo dal presupposto che é complicata è dura la vita da attore, ci sono molte variabili, tipo se sei figlio d’arte o hai delle conoscenze, ma ciò che conta é il carattere: devi essere determinata e sapere esattamente quello che vuoi e prendertelo. É un contesto in cui devi sgomitare per emergere, la cosa brutta di questo ambiente forse é che difficile spalleggiarsi, é una giungla dove saper sopravvivere, devi aver fiuto per capire le situazioni favorevoli e stare attenti a voler arrivare attraverso “scorciatoie” che io rinnego.

  • Hai girato l’Italia sia per motivi familiari che lavorativi. Cosa ti ha lasciato ogni posto in cui sei stata?

Io sono uno spirito libero fortunatamente, molto irrequieta, non so stare per troppo tempo allo stesso posto. Facendo l’attrice sono versatile: spesso torno a Genova, la città che mi ha cambiata professionalmente ma vale per altre città dove sono stata perché ti confronti con altra gente, diversi stili di vita, dialetti, modi di essere, cibo, abitudini. Un plancton umano che ti forma e fanno essere diversi. Io ho un grande spirito di adattamento, sono molto empatica

  • Prediligi il comico o il drammatico?

Se devo vedere un film preferisco il drammatico, perché sono una romantica, un’emotiva; non amo eccessivamente i film comici a meno che non ci sia la Cortellesi! Penso che la comicità italiana sia diventata troppo spicciola. Come attrice ho fatto molto più il drammatico, proprio nel momento in cui ero molto forte ad essere comica. Credo di essere spontanea, io non dividerei troppo il comico dal drammatico: per esempio dietro ad un clown c’è una forte drammaticità. La mia attitudine non predilige comico o drammatico.

  • Hai qualcuno a cui guardi con ammirazione? E perché?

Mia zia Gloria perché ha un carattere che le permette di fare tutto quello che lei vuole; é “vivi e lascia vivere”. Ha una freddezza nitida che non le permette di rimanere in balia dei sentimenti. Ciò non toglie importanza alla figura di mia madre. Artisticamente ammiro molto Jasmine Trinca, mi affascina molto, può tutto.

  • La pandemia ha piegato l’arte. Tu come te la sei cavata?

Si, ci ha messo in ginocchio. Era un momento bellissimo per me, stavo girando 10 giorni di teaser che avremmo presentato a Cannes per poi girare un film, ma é saltato tutto. Mi ricordo che ero a Palermo ma dopo 5 giorni ci hanno rispedito a casa. Per un anno e mezzo non si é fatto nulla. Ritrovarsi senza lavoro, senza tutele é una mazzata tra capo e collo. Mi sono arrangiata con lavoretti e piano piano ho ripreso il corso che avevo lasciato, con teatro e cinema

  • L’eroticità si interpreta o é un afflato naturale?

Non si interpreta assolutamente! La puoi interpretare in maniera macchiettistica imitando qualcun altro, ma o ce l’hai o non ce l’hai. É come la seduzione, é qualcosa che hai dentro di te. In parte ogni attore dovrebbe averla, nel senso che ti permette più naturalmente di fare quello che fai. L’eroticità non sta in unico personaggio, lo puoi mettere anche in un aggressivo, ribelle. É comunque una qualità innata

  • Dove sogni di esibirti un giorno?

Sicuramente l’aspirazione più grande é andare ad Hollywood, in una produzione americana enorme. Lo spirito dell’America é intramontabile. Mi piacerebbe anche la Spagna e recitare in qualche serie action dove potrei utilizzare tutta la mia seduzione. Mi ispira molto la Casa di carta: per me sarebbe bellissimo entrare a far parte in un team del genere.

Articoli correlati

Ultimi Articoli